La Commissione europea ha preso in esame parte di quanto esposto, dal presidente Pecoraro dell’A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale per l’Arbitrato e la Conciliazione dal 1995),
nella petizione presentata all’inizio di quest’anno unitamente a tante
altre comunicazioni in materia di mediazione e sistemi di A.D.R.
(Alternative Dispute resolutioni) .
Le conclusioni a cui è pervenuta la
Commissione nella relazione al Parlamento Europeo, al Consiglio e al
Comitato economico e Sociale europeo, sull’applicazione della direttiva 2008/52CE,
del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti
della mediazione in materia civile e commerciale. Molti di questi
suggerimenti, sono stati inviati anche al ministro di Giustizia Orlando e ai suoi più stretti collaboratori.
La Commissione, pur riconoscendo che “in
questo stadio non è necessario modificare la direttiva” fa presente
che ” la sua applicazione può essere ulteriormente migliorata”.
“Gli Stati membri dovrebbero, ove
necessario e opportuno, adoperarsi maggiormente per promuovere e
incoraggiare l’uso della mediazione attraverso i diversi mezzi e
meccanismi previsti nella direttiva ed esaminati nella presente
relazione.
In particolare, occorrerebbero
ulteriori sforzi a livello nazionale per aumentare il numero di
controversie per la cui risoluzione le autorità giurisdizionali
invitano le parti a ricorrere alla mediazione.
Esempi di migliori prassi al
riguardo sono: l’obbligo per le parti di indicare nelle domande
presentate agli organi giurisdizionali se la mediazione è stata
tentata; in particolare in materia di diritto di famiglia, la
partecipazione a sessioni informative obbligatorie nel quadro
di un procedimento giudiziario e l’obbligo per l’organo giurisdizionale
di considerare la mediazione in ogni fase del procedimento giudiziario;
gli incentivi finanziari che rendono la mediazione economicamente più
attrattiva rispetto al procedimento giudiziario; la possibilità di
rendere esecutivo l’accordo di mediazione senza richiedere
necessariamente il consenso di tutte le parti dell’accordo”.
Nella relazione, si parla anche di possibili allargamento della mediazione ad altri diritti disponibili, per esempio quelli relativi alla famiglia.
Le regole, per l’applicazione dei
sistemi extragiudiziali, conclude Pecoraro, non possono essere
regolamentati da soggetti che hanno tutto l’interesse a far applicare
regole diverse da quelle previste dall’U.E. come per esempio, la
gratuità della prestazione.
Fonte: www.anpar.itwww.anpar.it
Testo in formato PDF: Relazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio e al Comitato Economico e Sociale Europeo
Testo in formato PDF: Relazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio e al Comitato Economico e Sociale Europeo